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Testamento: come si accerta lo stato di incapacità a testare?

  • fabio304
  • 28 dic 2021
  • Tempo di lettura: 2 min

L’accertamento sullo stato di incapacità naturale a testare, va condotto anche attraverso dati fattuali ulteriori rispetto alla documentazione medica, volti a confermare specificamente l’esistenza di patologie incidenti sulla capacità psichica del de cuius. Lo stabilisce la Suprema Corte di Cassazione con una recentissima ordinanza (Cass. Civ., Sez. II, Ord. 9 dicembre 2021 n. 39035.

L’attrice impugnava davanti al tribunale il testamento olografo censurandone la nullità o annullabilità per difetto di autografia, per incapacità naturale del testatore e perché era stato redatto con costrizione. Resistevano gli eredi testamentari Il tribunale rigetta la domanda attorea, rigetto confermato in appello, sul presupposto che non risultava dall’impianto probatorio, che il testatore, nel redigere l’atto di ultima volontà, fosse in stato di incapacità naturale. La Cassazione, nel respingere il ricorso, tra l'altro ha affermato che, in generale ha già avuto modo di precisare che in tema di annullamento del testamento, l'incapacità naturale del testatore postula la esistenza non già di una semplice anomalia o alterazione delle facoltà psichiche ed intellettive del de cuius, bensì la prova che, a cagione di una infermità transitoria o permanente, ovvero di altra causa perturbatrice, il soggetto sia stato privo in modo assoluto, al momento della redazione dell'atto di ultima volontà, della coscienza dei propri atti o della capacità di autodeterminarsi; peraltro, poiché lo stato di capacità costituisce la regola e quello di incapacità l'eccezione, spetta a chi impugni il testamento dimostrare la dedotta incapacità, salvo che il testatore non risulti affetto da incapacità totale e permanente, nel qual caso grava, invece, su chi voglia avvalersene provarne la corrispondente redazione in un momento di lucido intervallo. Quindi la giurisprudenza ha avuto modo di mettere in luce come l’onere della prova vari a seconda dei casi, dovendosi in particolare distinguere tra incapacità naturale temporanea e permanente.

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