Anomalie del testamento olografo
- fabio304
- 30 mar 2021
- Tempo di lettura: 2 min
Una recente ordinanza della Corte di Cassazione si occupa dell'omessa o incompleta indicazione della data in un testamento olografo, ovvero della apposizione di questa ad opera di terzi.
In una causa relativa ad un testamento olografo avanti il Tribunale di Voghera, parte convenuta rilevava, tra l'altro la data apocrifa di un testamento del 5-9-1995. Il Tribunale adito con sentenza del 9-7-1999 rigettava la domanda degli attori, ritenendo che non era stata accertata l'integrale autenticità del testamento del 5-9-1995. La sentenza è stata confermata in appello. Per la cassazione di tale sentenza gli attori appellanti hanno proposto ricorso.
In estrema sintesi la Suprema Corte, decidendo sul punto, con recentissima ordinanza (Cassazione civile, sez. II, ordinanza 19 marzo 2021, n. 7863) ha avuto modo di argomentare che, pur essendosi ritenuti attribuibili al testatore il contenuto, la data e la sottoscrizione del testamento olografo recante la data del 5/9/1995, si era però ritenuto che la data fosse inveritiera, e che il testamento fosse stato in realtà redatto in epoca anteriore, senza però chiarire le ragioni per le quali sarebbe stata apposta una data successiva, sebbene il testatore avesse compilato la scheda in epoca anteriore. La Suprema Corte rimarca in via generale che nel testamento olografo l'omessa o incompleta indicazione della data ne comporta l'annullabilità, mentre l'apposizione di questa ad opera di terzi, se effettuata durante il confezionamento del documento, lo rende nullo perché, in tal caso, viene meno l'autografia stessa dell'atto, senza che rilevi l'importanza dell'alterazione. L'accertamento del giudice di rinvio circa la non autenticità della data rende quindi invalida la scheda, non potendosi peraltro invocare il restante contenuto della scheda, poiché sarebbe comunque priva di una valida data.
Quindi si raccomanda attenzione della redazione di un testamento olografo!
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